Se avete bisogno di un “sì” o avete fretta evitate il più possibile le email.
È da un po’ che non cito Sebastiano Zanolli, lui nel mentre ha pubblicato anche un nuovo libro. La 6am di oggi è tratta da un suo post.
In una ricerca condotta da Vanessa Bohns e Mahdi Roghanizad della Western University è emerso che le persone tendono a sopravvalutare la capacità persuasiva della loro comunicazione scritta e a sottovalutare la forza della comunicazione faccia a faccia quando devono convincere un interlocutore.
Relativamente ai conflitti è importante ricordarlo, dal momento che più un messaggio è per noi importante e più dobbiamo impegnarci affinché il nostro interlocutore ne comprenda importanza e urgenza. In un mondo in cui siamo tempestati da email, la ricerca mostra che le persone considerano le richieste di posta elettronica inaffidabili e non urgenti.
Infatti un’altra cosa che quando non siamo in presenza non riusciamo a comunicare è il livello di urgenza delle nostre richieste. Dal momento che i messaggi vengono recapitati in tempo reale, il rischio è quello di percepire una richiesta come qualcosa di immediato. Ciò può provocare fastidio in chi la riceve e dare adito a incomprensioni.
Un buon consiglio se non possiamo comunicare di persona è dunque quello di specificare il livello di urgenza. Se non c’è fretta, scriviamo “Non c’è fretta”.
Buona giornata!
Francesco