Essere un buon manager per i propri diretti riporti richiede impegno, tempo e molte energie.
Inoltre, non è indispensabile esserlo per portare risultati di business. Almeno nel breve-medio periodo. Si può macinare risultati e fare carriera senza gestire al meglio lo sviluppo delle proprie persone e il loro benessere; Gli esempi direi che non mancano.
Faccio questa premessa per condividervi due riflessioni e opinioni in merito, frutto di una conversazione con una HR director:
Punto 1: essere un buon manager è in primis una scelta personale. Ha a che fare con la propria etica e con i propri valori. E non è sempre la più efficiente a parità di efficacia.
Punto 2: l'azienda in cui un manager opera ha una responsabilità enorme nel creare un ambiente sano. Perché sono in primis i vertici con HR a dover creare condizioni e incentivi per far si che i manager siano buoni manager di persone: quindi che siano formati, indirizzati, forzati, incentivati e premiati per esserlo.
In assenza del punto 2, i manager volenterosi del punto 1, quelli che scelgono in ogni casoi di investire le dovute energie nelle persone, potrebbero alla lunga esaurirsi e perdere entusiasmo, in particolare se le energie calano e le responsabilità aumentano insieme alle cose da fare.
Buona giornata!
Francesco