Ho comprato un libro di Andrea Colamedici e Maura Gancitano, Ma chi me lo fa fare?, che presenta molte riflessioni stimolanti; vi propongo un estratto dal capitolo che mette in discussione il famoso detto “che se se ami quello che fai, non lavorerai un giorno della tua vita”.
“Anche quando si ama un lavoro, poi, ci sono spesso fasi difficili, giorni in cui si deve lavorare più duramente, momenti in cui è necessario affrontare una bella dose di stress.
Quando si ama un lavoro si può godere di maggiori soddisfazioni, ma è cruciale ricordare che anche un lavoro che si ama può essere faticoso e stressante. Che si può perfino arrivare a odiare un lavoro amato, o trovarsi a svolgere funzioni di quel lavoro che si detestano per innumerevoli ragioni (per mancanza di tempo o di energie, ad esempio).
Come ha scritto la sociologa Erin A. Cech, l'idea di amare il proprio lavoro si rivela molto spesso una trappola capitalista. Il contraltare più diffuso al Lavora solo per guadagnare il più possibile, infatti, è proprio Lavora solo per seguire la tua passione; l'invito a svolgere un lavoro appagante è diventato un consiglio di carriera onnipresente su giornali, social, televisioni.
Il problema di questo invito risiede nel fatto che nessuno dovrebbe dipendere da una singola istituzione sociale per definire il proprio disegno di sé: l'idea di lavorare solo per seguire la passione spesso si basa sull'assunto che ogni individuo abbia una passione unica e specifica, il che può essere escludente e invalidante per le persone che non hanno una passione così definita o che hanno interessi e talenti multifocali.
Oggi non possiamo chiedere al lavoro di offrire tutto il senso della vita. Non possiamo pretendere che definisca appieno la nostra identità, perché siamo complessi, mutevoli e abbiamo bisogno di strumenti molteplici per esprimere ciò che siamo.
Il sociologo Cal Newport sostiene che l'idea di seguire la passione nel lavoro spesso è fuorviante e che, al contrario, è più importante sviluppare le proprie competenze e diventare esperti nel proprio campo, per avere successo e soddisfazione lavorativa.
Secondo Newport, cercare di trovare un lavoro che corrisponda alla propria passione può essere frustrante, poiché spesso le nostre passioni cambiano nel tempo e non sempre sono facilmente trasformabili in lavori remunerativi.“
Buona giornata!
Francesco
Ci pensavo qualche giorno fa... ho passato gran parte della mia vita, e in realtà ancora lo faccio, a trovare un lavoro che impegnasse tutta la mia "potenzialità" per sentirmi soddisfatto. Ad oggi, avendo tante passooni ed interessi faccio ancora fatica a trovarlo, ma soprattutto non credo più che il lavoro che amo darebbe più senso a ciò che mi circonda.