Crediamo erroneamente che chi eravamo sia anche chi siamo, limitando di conseguenza il nostro vero potenziale nel presente basandoci sulle limitazioni del passato. (Vi dirò, potrebbe benissimo accadere anche il contrario…)
Capita che trasciniamo con noi da un giorno all’altro stress, paure e preoccupazioni come se fossero vecchie valigie, pesanti e logore.
Quando ci si presentano delle opportunità, la prima cosa che facciamo è lanciare uno sguardo allo specchietto retrovisore per valutare le nostre capacità passate: “no, non ho mai fatto niente del genere prima. Non ho mai avuto successo in quella cosa. Anzi, ho fallito in quasi tutto.
Quindi, occhio a quella che viene chiamata la sindrome dello specchietto retrovisore.
Tanto per dire qualcosa di “nuovo”, bisogna entrare nell’ottica che non è possibile fallire: solo imparare, crescere e diventare migliori di quanto si era prima.
Ricordate sempre che dove vi trovate dipende da chi eravate, e dove andrete dipende solo ed esclusivamente di chi scegliete di essere d’ora in avanti.
6am ispirata da un capitolo di The Miracle Morning di Hal Elrod.
Buona giornata!
Francesco