Si discute molto sul fatto che la diffusione di software di intelligenza artificiale applicati alla traduzione vocale possa ridurre gli incentivi pratici all’apprendimento delle lingue.
Leggevo un interessante articolo de Il Post a riguardo, in cui esplora l’impatto degli avanzati software di traduzione sull’apprendimento delle lingue straniere.
Specifica inoltre come sia riduttivo pensare che le lingue siano equivalenti.
Riporto un passaggio che mi ha colpito:
Oltre un secolo fa, contribuendo a definire il concetto moderno di relatività linguistica, linguisti come Wilhelm von Humboldt prima e Edward Sapir e Benjamin Lee Whorf poi teorizzarono che la lingua non è un mezzo di trasmissione del pensiero, ma un modo di interpretare la realtà stessa. Imparare una nuova lingua equivale, sotto molti aspetti, ad apprendere un modo nuovo di vedere il mondo e di pensare.
Secondo me avrà ancora senso studiarle. Per voi?
Buon weekend!
Francesco
Per come la vedo io ha senso utilizzare software basati sull'AI per imparare (meglio) le lingue straniere.
Non applicarsi nel studiarle è rinunciare a una grossa fetta del mondo che ci circonda.