Inseguire la perfezione senza sosta può diventare una fonte di frustrazione e insoddisfazione, in qualsiasi ambito. E rende antipatici.
Riconoscere l’importanza della flessibilità apre la porta a un approccio più equilibrato e realistico ( direi pragmatico).
Adattarsi alle circostanze, imparare dagli errori e accettare le imperfezioni di sé e degli altri sono competenze vitali che promuovono relazioni più sane e risultati più soddisfacenti.
Personalmente, preferisco parlare di eccellenza piuttosto che di perfezione. Perché cambia la prospettiva: l’eccellenza è un traguardo che tiene conto del contesto, delle risorse disponibili e delle specificità individuali. È un obiettivo dinamico, che si adatta e si evolve insieme a noi, consentendoci di aspirare al miglioramento continuo senza cadere nella trappola dell’idealizzazione irraggiungibile.
Buona giornata!
Francesco
Cercare l'eccellenza in una società che premia i mediocri rende antipatici :-)
Mi piace molto questa 6AM :) Eccellenza vs Perfezione, utilizzerò sicuramente questo spunto lo trovo molto efficace!