Ammesso che qualcuno abbia bisogno di essere ulteriormente motivato a viaggiare, vi riporto un estratto di un’intervista alla psicologa Sabrina Germi. Parliamo dell’impatto dei viaggi sulla mente:
“Aristotele definì il benessere come un esercizio quotidiano mirato al raggiungimento di uno scopo.
Inteso in questo modo, viaggiare rappresenta una delle attività di decision making per eccellenza: pensiamo ad esempio a tutti i piccoli gesti con i quali, giorno dopo giorno, mettiamo insieme i pezzi del nostro viaggio (dalla scelta della meta, alla pianificazione dell’itinerario, all’acquisto dei biglietti) fino alla partenza vera e propria. In questo senso il viaggio è anche un’opportunità per migliorare la nostra capacità di problem solving, ed è un’incredibile palestra per il cervello, il quale è indotto ad adattarsi rapidamente alla lingua e ai costumi del Paese che visitiamo, stimola in nostro pensiero creativo.
Non solo, ci sono effetti positivi anche sulle funzioni cognitive, il nostro cervello soffre la ripetizione eccessiva degli stessi stimoli (come giornate lavorative sempre uguali) e quindi la vacanza migliora la memoria e l’apprendimento, sia nell’adulto sia in bambini e adolescenti.”
Buona giornata!
Francesco