Ogni tanto m'imbatto in commenti sui social che sono il male di vivere. Chili di rabbia repressa e frustrazione trasformati in commenti acidi (e sgrammaticati).
Mi ricollego alla 6am di ieri e poi chiudo il filone delle riflessioni ciniche. Dicevo che il mondo non è meritocratico, o almeno non tanto quanto ci insegnano o ci aspetteremmo sulla carta. A questo aggiungo che il mondo non è nemmeno giusto e non siamo tutti uguali.
Mi spiego meglio, abbiamo tutti le stesse opportunità, idealmente possiamo ambire a qualsiasi cosa, e questo è bellissimo, trovo sia la peculiarità più eccezionale dell’epoca in cui viviamo. MA - c’è un ma -, non partiamo tutti dalla stessa posizione. È una gara impari, alcuni sono più avvantaggiati di altri. Così è. Le scienze sociali confermano. 🤷🏻♂️
Ora, partendo da questi presupposti, come reagire? Tra le alternative possibili menziono:
Battere i pugni a terra, sfogare la propria insoddisfazione esprimendo frustazione e rabbia verso chi ha avuto fortuna. I social sono una manna dal cielo per questo genere di attività, meglio di un Kalashnikov.
Essere consapevoli di come stanno le cose, ma concentrarsi sul proprio percorso, sui propri obiettivi, sulle proprie fortune, e guardare meno il giardino degli altri. Tanto qualcuno migliore e più felice di noi lo si trova sempre, Instagram docet.
La terza suggeritemela voi commentando qui sotto. Così li inauguriamo. 🙂
Buona giornata!
Francesco
PS. La 6am di oggi è stata ispirata da questa illustrazione di Liz and Mollie:
Ciao Francesco, un libro che consiglio di leggere sul tema e che fa riferimento a quanto le condizioni iniziali determinano la vita e il successo è “Outliers” di Malcom Gladwell. Saluti. Mauro Monaco