Il saggio Good to Great. Come si vince la mediocrità e si raggiunge l'eccellenza si sta rivelando una delle letture più stimolanti degli ultimi anni (esagero proprio oggi). Ne riporto un passaggio:
“Quando cominciammo la nostra ricerca, ci aspettavamo di scoprire che il primo passo per portare un’azienda dal buono all’eccellente fosse stabilire una nuova direzione, una nuova visione, e poi trovare le persone che s’impegnassero a seguire quell’indirizzo.
Abbiamo scoperto praticamente il contrario. Gli uomini che hanno avviato la trasformazione non hanno deciso prima dove dirigere l’autobus, scegliendo poi le persone per condurlo. No, al contrario: prima hanno fatto salire sul bus le persone giuste (facendo scendere quelle sbagliate) e poi hanno stabilito dove andare. Dicevano, in sostanza: «Guardate, io non so davvero dove porteremo questo bus. Ma questo so: se ci facciamo salire le persone giuste e le mettiamo ai posti giusti, e facciamo scendere quelle sbagliate, allora capiremo come raggiungere un grandioso traguardo».”
Secondo gli autori del libro, una delle verità è che
se si prende a bordo la gente sbagliata, non importa individuare la direzione giusta, perché comunque non si raggiungerà il traguardo di un'azienda di eccellenza. Una grande idea senza grandi persone non serve a niente.
Buona giornata!
Francesco