Avrete sentito parlare del caso del maestro di Palermo che invece dei voti scrive frasi motivazionali ai suoi alunni.
(I voti numerici nelle scuole elementari non si usano più da tre anni, e questo docente non ha simpatia per i giudizi precompilati che poco raccontano di che succede in classe.)
Il metodo del maestro Gabriele si basa sull’idea che il quaderno di scuola è «il cuore della didattica» e «una finestra sulla scuola per le famiglie». A me l’idea non dispiace, ma bisogna saperli scrivere (essere formati per farlo) e sono poco “standardizzabili”.
Il mio amico e mattiniero delle 6am, Enrico Nunnari, ha commentato su LinkedIn sottolineando come questi feedback motivazionali superino ampiamente i voti, restituendo ai bambini qualcosa che va oltre il numero. Ciò li aiuta a capire e ad aver chiaro cosa stanno facendo bene e su cosa possono migliorare.
Vi lascio qualche “voto” del maestro:
«Helena, molti compiti non sono stati svolti e le schede non incollate. Quando fai i compiti sei brava e ti stimo. Posso aiutarti a impegnarti di più?».
«Serena sono molto contento di te, il tuo quaderno è bellissimo e ben fatto. A volte ho difficoltà a capire se sei felice o sei triste, se sei d’accordo ti chiederò più spesso “come stai”?»
«Diego sono contentissimo di te, ho visto che ti sei impegnato a colorare meglio ottimo. (Cuoricino) Scrivi molto bene e hai svolto tutti gli esercizi, sono fiero di te».
Ne trovate altri sul post di Enrico, che in chiusura commenta così:
Un giorno magari la chiameranno "performance review" ma quanto è bello oggi vederla scritta così? :)
Buona giornata!
Francesco