Riprendo dei passaggi di una newsletter di Martino Pietropoli letta ieri, un po’ di spunti interessanti per ragionare sul futuro.
“Il futuro è una destinazione, o più che altro è una direzione. Una destinazione presuppone che, a un certo punto, si arrivi a una sosta ma una direzione è un punto situato più oltre, non collegato generalmente a me - a noi - da una linea retta. Si va, verso una direzione. Come ci si arrivi non è dato saperlo e il viaggio spesso è tortuoso, comporta inversioni, soste, cambi di direzione pure. Tanto che è più frequente che non si arrivi alla destinazione che si voleva raggiungere ma da tutt’altra parte. In territorio sconosciuto.
[…] L’uomo è l’unico animale che riesce a immaginare. Altri animali hanno memoria e quindi conoscono la dimensione del passato - sanno ciò che è stato, anche se non razionalizzano l’idea, non hanno neanche idee, a dirla tutta. Ma l’uomo riesce a ricordare, vivere nel presente e immaginare il futuro. E questo è un altro punto importante.
Riesce anche a farlo discretamente e contemporaneamente, cioè riesce a vivere nel presente pensando al futuro, anche perché il presente è la realtà dalla quale muove passi verso il futuro. Bisognerebbe vivere il presente - certo, lo si dice in ogni dove - ma la verità è che il pensiero del futuro è sempre presente, appunto.”
Buona giornata!
Francesco