C’era una volta un cane
che non sapeva abbaiare.
Andò da un lupo a farselo spiegare,
ma il lupo gli rispose
con un tale ululato
che lo fece scappare spaventato.
Andò da un gatto, andò da un cavallo,
e – mi vergogno a dirlo –
perfino da un pappagallo.
Imparò dalle rane a gracidare,
dal bove a muggire,
dall’asino a ragliare,
dal topo a squittire,
dalla pecora a fare « bè bè »,
dalle galline a fare coccodè.
Imparò tante cose,
però non era affatto soddisfatto
e sempre si domandava
(magari con un « qua qua »…):
– Che cos’è che non va?
Qualcuno gli risponda, se lo sa.
Forse era matto?
O forse non sapeva
scegliere il maestro adatto?
(Gianni Rodari)
Buona giornata!
Francesco
*6am inviata il 12 febbraio 2018
Sono cresciuto con le Favole al telefono di Gianni Rodari, e molte ne ho lette alle mie figlie: semplice saggezza popolare, sagace senza mai cedere al cinismo. Grazie!