Oggi vi condivido un passaggio tratto da La rana bollita: Una storia d'ansia, attacchi di panico e cambiamento di Marina Innorta.
Tendiamo ad abituarci a ciò che abbiamo. Quando riusciamo a ottenere qualcosa che desideriamo molto il senso di appagamento e soddisfazione non dura per sempre. Dopo un po’ diventa normale e la nostra attenzione si sposta su qualcos’altro di cui avere bisogno.
Questo effetto è molto evidente con i beni materiali: quanto tempo passa dal momento in cui ti senti eccitato nel guidare la macchina nuova, al momento in cui comincia a sembrarti solo la tua auto?
Succede anche con beni non materiali.
Sono tante le cose che tendiamo a dare per scontate (quando ci sono): l’essere vivi, la salute, la famiglia, il cane che ti saluta festoso, il profumo dei fiori in giardino, la birra fresca e l’aria condizionata in estate, il fuoco e la coperta in inverno, quel grazioso maglioncino di cashmere pagato un occhio della testa, l’amico di una vita che ancora ti sopporta, i genitori, il marito, la moglie.
Questa assuefazione è l’anticamera della scontentezza, del grigiore quotidiano, di quella malsana abitudine a lamentarsi di continuo.
Certe volte siamo così invischiati in questo meccanismo che rischiamo di scoprire il valore di ciò che abbiamo solo nel momento in cui lo perdiamo.
E questo – se ci pensi – è terribile.
Morale: fermatevi un secondo, ricordatevi di essere grati e non date nulla per scontato!
Buona giornata!
Francesco
*6am del 29 dicembre 2018