Ho letto questa dichiarazione dell’allenatore della Salernitana dopo l’esonero ricevuto e revocato nel giro di 48 ore:
“Credo che nella vita non si cresca mai attraverso i successi ma dalle batoste e per raggiungere grandi traguardi spesso è necessario cadere facendo rumore. Se il risultato di Bergamo è stato il prezzo da pagare per imparare qualcosa lo accetto ma ora è arrivato il momento di ripartire e rialzare la testa, a cominciare dalla difficilissima gara di domani, dando il massimo e lottando su ogni pallone fino all’ultima goccia di sudore”.
Onestamente non sono d’accordo. Personalmente ho imparato molto anche dai successi raggiunti. Insegnamenti diversi, ma pur sempre insegnamenti utili.
Ho l’impressione che si enfatizzi troppo l’importanza e l’utilità del fallimento rispetto al successo. A mio avviso la vera differenza tra successo e fallimento sta nella frequenza con cui accadono: quella del secondo è decisamente più alta.
Voi che ne pensate? Commentate qui sotto :)
Buona giornata!
Francesco
Per come vedo e vivo personalmente la mia vita si impara sia dai successi che dai fallimenti. La differenza la si trova nell'equilibrio tra il non stigmatizzare i fallimenti (cosa che scuola e famiglie non stanno insegnando da decenni) ma renderli momento di riflessione. Di riflesso ragionare sui successi con un onesta visione di parte. Se vi è mai capitato di rimanere con l'amaro in bocca o un certo senso di insoddisfazione dopo un grande successo capite a cosa mi riferisco.